È a Castel Raniero sulle prime colline di Faenza verso Brisighella su 18 ettari, si coltivano vite, susino, albicocco, pesco, kaki, kiwi e olivo.
Le Tappe
1947: Il nonno Romeo d’ Quinzân compra il podere
1970: La famiglia viene ad abitare sul “sito”
1985: Si inizia l’applicazione della lotta guidata, vengono banditi i diserbanti
2000: Apertura della Fattoria Didattica
2000: Si passa al biologico per la vite
2004: Apertura della cantina
2010: tutta l’azienda è coltivata in biologico
Quinzân lavora un podere posto sulle prime colline sopra Faenza acquistato dal nonno Romeo nel 1947. In questa terra argillosa coltiva vite, albicocco, susino, pesco, kiwi, cachi. La vite è coltivata secondo le regole dell’agricoltura biologica. Nella stalla ci sono pecore, l’asina Argìa, le galline, le anatre; le api stanno nei loro alveari. Tutta l’azienda è coltivata in biologico; è presente una particella di Centesimino, l’uva autoctona di Faenza che i vecchi chiamavano Savignone. Quinzân padre e uno zio scelsero una per una le viti da cui prelevare le marze per innestare il vigneto assaggiando l’uva e segnando le piante con il profumo più intenso. Luigi Veronelli ha assaggiato il Quinzân Savignon rosso 2001 e lo ha inserito nella sua guida oro 2004 attribuendogli il “Sole”, massimo riconoscimento concesso ai 20 vini più emozionanti dell’ultimo anno. Dal 2000 l’azienda è ufficialmente inserita nella rete delle “fattorie didattiche” della Provincia di Ravenna e tra i percorsi proposti alle scolaresche in visita c’è anche l’avvicinamento alla cultura rurale attraverso la musica e il dialetto con cante e balli popolari sull’aia. Nel 2004 è avvenuta l’apertura ufficiale della cantina. Direttamente in azienda è possibile acquistare vino biologico certificato e frutta.